Richard Durand, l’album è “Reactivate”

Un album di Richard Durand è un oggetto raro, di questi tempi. Dal suo debutto con “Always The Sun”, seguito rapidamente da “Wide Awake” del 2012 e “Richard Durand Versus The World” l’anno successivo, l’olandese ha adottato un approccio più misurato all’uscita degli album. “The Air We Breathe” nel 2018 ha concluso una pausa di sei anni, Ne sono passati altri quattro e siamo arrivati a oggi, all’uscita di “Reactivate”, il suo quinto lavoro che uscirà venerdì 28 gennaio. A differenza di alcune contemporanee release, Richard non ha fondamentalmente riprogettato il suo suono per rispecchiare quello popolare degli eventi mondiali.

I suoi toni attuali sono stati codificati e riscontrati grazie alla serie “In Search Of Sunrise”. Dopo aver completato “Reactivate” all’inizio dello scorso mese di dicembre, il dj dice: “Il mondo non è fermo dove era dodici mesi fa e tra altri dodici mesi non saremo dove siamo oggi. Quindi, ho deciso che, invece di guardare indietro, avrei dovuto guardare avanti e verso l’intero periodo del 2022. Questo è un album completo”.

Sebbene non sia mixato, sia nell’approccio che nella struttura, “Reactivate” è probabilmente l’album più vicino a una raccolta musicale dello stesso dj che ad altro. Con le parole di Christian Burns, i toccanti ritornelli vocali del suo singolo più recente, “Almost Home”, l’album si inserisce perfettamente nello spazio delle release dance progressive più trasversale.

“Questo è un album nato dalla speranza. Ogni clubgoer ha avuto o avrà quel momento in cui la convinzione si trasforma in realtà. Ho avuto la mia al Dreamstate nel novembre del 2021. Sbloccare e suonare alcuni dei brani di questo album lì per la prima volta è stato un momento motivante e alla fine mi ha permesso di vedere non dove siamo stati ma dove stiamo andando a livello sonoro e creativo. La proverbiale luce alla fine del tunnel è sempre meno fioca e sempre più brillante”, dice Durand.