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Il senso di Neil Frances per la musica

“There Is No Neil Frances” è un album che ha visto la luce con fatica. “Ci siamo resi conto che avevamo una buona quantità di canzoni che non funzionavano come singoli, quindi un album avrebbe avuto più senso per pubblicare il tutto. Il concept dell’album stesso si svolge in uno spazio liminale: un passaggio da insetto ad angelo”. Rivelazioni di Neil Frances, duo di pop alternativo di Los Angeles. Jordan Feller, nato a Sydney, e Marc Gilfry, nativo della California meridionale, si sono incontrati nel 2012 e hanno formato il gruppo nel 2016. Si concentrano sulla scrittura di buone canzoni pop, Jordan e Marc. Gli esperimenti avvengono naturalmente, per loro.

Mettendo un’enfasi unica e riconoscibile nei loro live set, i due spiegano come prendono vita le loro produzioni?

Ogni canzone è diversa. Spesso Jordan inizia con un campione, o un groove di percussioni, o una serie di accordi di piano, qualcosa che cattura il suo orecchio, e poi costruisce una traccia strumentale da lì. Quindi spinge una base strumentale a un livello elevato; insieme, modifichiamo le sue creazioni fino a quando non ne nasce una vera canzone. Questo il più delle volte. Ma ci sono altre canzoni che porto direttamente in studio io, in un formato più strutturato, e lavoriamo insieme al mix, alla produzione e alla scrittura dei testi”.

Abbiamo davvero qualcosa da dire nel mondo della produzione musicale?

La produzione musicale deve essere speciale, unica. Usiamo un sacco di apparecchiature analogiche in studio. Ascoltando attentamente le nostre cose, ci sono un sacco di dettagli, tra sibili, rumori e altro, che il nostro suono risulta tutt’altro che incontaminato. E ne siamo felici. Il nostro concetto di produzione è scrivere musica pop che dal punto di vista sonoro è… imperfetta. Non usiamo l’autotune, non passiamo ore a cercare di impostare il microfono perfetto, ci concentriamo sulla musica e crediamo che una buona canzone possa essere ascoltata anche attraverso una impianto stereo pessimo e comunque resta una buona canzone. Secondo noi una brutta canzone registrata perfettamente non vale la pena di essere ascoltata”.

La coppia in una immagine di Victoria Smith

Come sopravvivere in questo momento di sovrappopolazione nella scena dello spettacolo?

Pensiamo che sia importante, come esseri umani, cercare di produrre più di quanto si consumi. È molto facile essere risucchiati nell’infinita distesa dell’intrattenimento. Se ti concentri sul tuo mestiere e lo fai bene, troverai un pubblico sincero. La buona notizia è che tutti hanno accesso alla ricerca della tua musica. Quindi in teoria, se sei bravo e continui a lavorare sodo, qualcuno scoprirà la tua musica e la condividerà con un amico, e alla fine… brillerai. L’industria musicale è molto diversa da quella di un paio di decenni fa. Ci sono tanti più artisti, tanti più generi musicali e tante nicchie e sottogruppi di gusti musicali. Non lasciare mai che il business comunque ti cambi il cuore”.

La cover di “There Is No Neil Frances”

Pensate che l’intelligenza artificiale (e gli algoritmi) saranno deleteri per la produzione musicale o la supporteranno o addirittura la miglioreranno? E come pensa al settore della produzione musicale che potrebbe evolversi in relazione all’arrivo delle nuove tecnologie?

Esiste un nuovo tipo di lavorare in digitale che gli algoritmi e Internet ci consentono di fare oggi. Ci si può immergere in profondità in un genere musicale senza dover uscire di casa. È incredibile avere questo accesso istantaneo a una infinita banca suoni e come produttori musicali e dj questa cosa accelera il processo di ispirazione. Tuttavia, gli algoritmi possono lasciarti sazio, privo di fame nella ricerca. Noi abbiamo sperimentato qualcosa con gli algoritmi di Spotify. Così, abbiamo compreso di avere dei gusti abbastanza simili da essere alla ricerca dello stesso tipo di musica. Questo mi porta a una riflessione: gli algoritmici stanno davvero aiutando a trovare una colonna sonora personalizzata per la nostra vita o ci stanno solo facendo vivere a tutti la stessa colonna sonora? Internet fornisce ambienti per persone che la pensano allo stesso modo, il che è positivo ma anche molto pericoloso. Se vuoi avere un gusto eclettico e vuoi ascoltare tutti i tipi di musica e cercare ispirazione da tutti i tipi di arte, devi essere molto aperto alla intenzionalità”.

https://www.neilfrances.com/

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