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Abul Mogard e Arvo Pärt ad Inner_Spaces

Lunedì 13 marzo 2023 (dalle ore 21) l’Auditorium San Fedele di Milano ospita la seconda tappa primaverile della rassegna Inner_Spaces. Per l’occasione, la Fondazione Culturale San Fedele in collaborazione con Plunge presenta l’esibizione dal vivo in anteprima assoluta di Abul Mogard, un artista molto richiesto nei più prestigiosi eventi internazionali di musica elettronica, ma paradossalmente assente dalla scena italiana da oltre un decennio. Anche la prima parte della serata rappresenta una novità, con l’esecuzione interamente acustica di cinque miniature del compositore estone Arvo Pärt per violino e pianoforte, interpretate da Francesco D’Orazio, collaboratore di Luciano Berio nella creazione di tre delle sue opere, e dal milanese Alfonso Alberti. 

Abul Mogard, nome d’arte di Guido Zen, è un costruttore di imponenti cattedrali musicali. Suona per la prima volta a Milano e per la prima volta in Italia dal 2012.La sua musica merita di essere ascoltata nelle migliori condizioni per assaporare le laboriose stratificazioni acustiche, la ricchezza dei dettagli sonori e le minime variazioni timbriche di cui sono costantemente assortite le sue strutturate improvvisazioni. Il sistema spazializzato dell’acusmonium Sator di San Fedele è lo strumento più idoneo per trasmettere all’ascoltatore la vitalità dei lunghi processi compositivi di ascendenza ambient materico.

L’artista romano costruisce molti degli strumenti analogici da lui usati: compressori, filtri, preamplificatori per arrivare al sintetizzatore modulare. Il suo complesso strumentario viene pilotato dal computer. Il risultato è un viaggio nella percezione sensoriale che attraversa la materia ambient. In una recente intervista, Guido Zen dichiara: “In genere cerco di avere a disposizione più elementi possibili per costruire e decostruire i brani durante il concerto. Alcuni elementi sono parti originali che vengono manipolate dal vivo e che ritengo essenziali per la composizione, altri sono temi o suoni generati da sintetizzatori ed effetti in tempo reale. Mi piace poter avere un concerto dinamico e seconda del posto e dell’atmosfera, mi faccio guidare dall’energia in sala per modulare questi elementi”. 

www.innerspaces.it

Foto di Olesia Lete

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