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Viva Stefano Sani

Nasce nel maggio del 1974 a Verona ma vive sul lago di Garda, Stefano Sani. Comincia nell’area lacustre la sua prima esperienza radiofonica e la sua passione per il mondo della notte e del djing. Nel 1998 viene chiamato a partecipare alla realizzazione di un nuovo progetto radiofonico: Radio Viva FM. Fin dal primo giorno di trasmissione, il 15 giugno 1998, Stefano lavora regolarmente qui come speaker. Nel 1999 entra in società e dal 2006 ne diventa direttore artistico. Oggi su Viva FM conduce Sound Academy tutti i pomeriggi dalle 14 alle 16.

Lavoravo per una radio locale sul lago di Garda e attraverso un responsabile commerciale dell’azienda dei fratelli Maioli, che tutt’ora detengono la maggioranza della società proprietaria di Radio VivaFm, sono stato chiamato a partecipare alla creazione del progetto VivaFm. Sei mesi prima della nascita della radio ero già al lavoro e, come dicevo prima, il 15 giugno 1998 la radio è andata on air con il suo primo palinsesto. Ho quindi avuto la possibilità di partecipare alla nascita di un’emittente da zero, per una persona che fa il mio lavoro ritengo sia davvero un grande privilegio, è stato un periodo bellissimo”.

Lavori per VivaFm dal 15 giugno 1998, ovvero dal primo giorno di messa in onda. Un primato.

Ho cominciato come speaker e come responsabile della jingolistica della radio. Dopo un anno sono entrato in società e dal 2006 mi occupo della direzione artistica. Da sempre il mio programma Sound Academy va in onda dal lunedi al venerdì dalle 14 alle 16”.

Il tuo programma si chiama Sound Academy ed è totalmente dedicato alla musica dance.

Ogni giorno suoniamo tutte le novità dance del mercato nazionale e internazionale. Per quanto riguarda la programmazione generale di VivaFm la musica dance ha sicuramente avuto ed ha tutt’ora un ruolo fondamentale all’interno della programmazione musicale. Non definirei VivaFm una dance station, piuttosto dance oriented dove sicuramente la musica dance è parte integrante e indissolubile della sua identità”.

La percezione della musica ascoltata alla radio e ascoltata nei club è diversa.

Ritengo che per una radio dance oriented, al fine di essere più accessibile alla massa indipendentemente dal proprio target di riferimento, sia più utile trasmettere quella parte di dance che premia la melodia, che sia quindi più facile da canticchiare e di conseguenza da ricordare. Il club credo possa permettersi di sperimentare di più. La presenza di luci, coreografie, scenografie e la gente stessa presente nei locali fanno si che la percezione della musica ascoltata risulti diversa. In discoteca anche un semplice groove, può diventare coinvolgente e trasmettere forti emozioni, lo stesso groove ascoltato alla radio non è detto che susciti la stessa emozione”.

Non hai mai prodotto brani musicali. Perché?

Mi è stato proposto più volte. Qualche anno fa sarebbe stato sicuramente un mio grande desiderio, non dico che ora non lo sia più ma mi piacerebbe farlo nel contesto giusto e con il giusto team di produzione. Produrre un qualcosa giusto per vedere scritto il mio nome su un disco non mi interessa, devo avere la giusta ispirazione, non è detto che non arrivi presto”.

Ascolti poco le radio estere, è vero?

Lo faccio soprattutto quando sono in vacanza, attraverso app o anche in fm. Sono sempre stato affascinato da Los40 e dalla primissima Radio Italia Network. Oggi, in Italia, la nuova m2o di Albertino mi piace decisamente di più della precedente”.

Le classifiche radiofoniche sono un format più antico delle stesse radio. “Qualcuno, anni fa, le ha definite un concetto superato per poi ricredersi e tornare subito indietro. Fa sorridere, ma negli anni ’60 le radio facevano la classifica e a distanza di sessant’anni la classifica esiste ancora, ogni radio ha ancora la sua o le sue classifiche. La tecnologia ha cambiato sicuramente il modo di produrle e di presentarle ma il concetto di classifica in radio, e non solo in radio, è ancora molto forte”.

Le classifiche a VivaFm, per esempio, sono formate da 5 posizioni ciascuna.

In totale sono 3: la Gimme5 Chart dedicata alle 5 canzoni più trasmesse della settimana, la Gimme5 Dance ovvero le 5 dance più forti e la Gimme5 Italia con le prime 5 italiane. Le nostre classifiche sono solamente musicali e non sono quindi annunciate da alcuno speaker, vengono semplicemente montate con degli speach giusto per evidenziare la posizione. Ognuno fa le scelte che ritiene più opportune. Credo che la maggior parte dei dj, anche se in molti lo negano, facciano riferimento alle classifiche delle radio o dei colleghi, sapere cosa viene suonato e le preferenze che un professionista può avere a riguardo sono elementi che destano ancora molta curiosità e interesse e in molti casi anche di grande aiuto”.

La pandemia ha dato il colpo di grazia ad un settore che era già in ginocchio anche prima.

L’incompetenza di gestori improvvisati ha contribuito in maniera importante alla distruzione di tante realtà. Credo quindi che solo professionalità e competenza potranno rilanciare questo settore che può dare ancora tanto al proprio pubblico. L’improvvisazione dell’imprenditore è la distruzione dello stesso”.

Hai mai avuto un’idea di come potrebbe essere la tua discoteca ideale?

Probabilmente questa idea si sarebbe evoluta nel corso del tempo, più si cresce più cambiano le esigenze e le priorità. A dire il vero, ora come ora, preferirei un chiosco in spiaggia vista mare che la classica discoteca, avrò bisogno di relax o sarò diventato vecchio?”.

Nonostante tutti i supporti, da dove ormai è possibile ascoltare musica, e nonostante tutto ciò che si dice in merito alle nuove tecnologie, credi che un giorno le radio spariranno?

No o avranno comunque vita ancora molto lunga, cambieranno i supporti da dove ascoltarla o i sistemi di trasmissione, ma sono più… vive che mai. La radio può farti sognare, può essere un compagno di avventura o addirittura un’amica. La radio è davvero qualcosa di speciale. Recentemente mi è capitato di sentire una piccola radio locale (qualcuno tiene ancora duro) trasmettere con lo stesso mood di 40 anni fa, ammetto di aver avuto un po’ di nostalgia. E se il futuro della radio fosse da ricercare proprio nel passato? Da anni si parla ormai dello spegnimento dell’FM a favore del digitale (DAB), per ora credo che l’FM abbia ancora lunga vita. Se così non fosse VivaFm si farà trovare pronta. Oggi, parte della nostra area servita dal segnale FM, è già coperta anche dal segnale in digitale. Tutto si evolve e tutto si trasforma diceva qualcuno e meno male, aggiungerei”.

https://www.instagram.com/stefanosani_dj/
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