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Provenzano 3.0, l’evoluzione del dj

Venerdì 29 aprile sulla tedesca WEPLAY uscirò il suo nuovo singolo, “El Sol”, che conta sulle voce di Ada Reina e a cui farà seguito una collaborazione con Fedo Mora e John Blaylock, sulla francese Happy Music. Amerigo Provenzano racconta, negli studi di Best Sound, spalleggiato dal manager Davide Ippolito, di ritenersi fortunato a aver avuto in studio Ada Reina, la voce perfetta per questo genere di release adatte al clubbing ma anche all’universo radiofonico.

“‘El Sol’ nasce da un sample vecchio, volevamo fare una traccia club ma poi ha preso una nuova e interessante direzione”, svela Provenzano, che racconta anche del secondo singolo, maggiormente pop, quello con la coppia Fedo Mora e John Blaylock. “‘Next To You’ è piaciuto subito ad Happy Music che lo ha voluto per tutto il mondo. Quando ci siamo nuovamente incontrati con Fedo, con cui c’è sempre stata una stima reciproca, da una sua melodia è emerso un mondo davvero mainstream”. Ma non è finita, in fase di ultimazione per Provenzano c’è anche una traccia con Eric Spike, “Enjoy”, che piace a Hexagon, la nota label di Don Diablo, rispettatissima nel settore. “C’è stato un contatto via social con Eric”, precisa Provenzano che arriva da diversi brani su Spinnin’ Records, “suonavo dei suoi brani ed è stato subito feeling. Gli ho inviato un vocal e ci abbiamo lavorato su”.

Un viaggio per ora di sola andata Roma-Milano. Destinazione mondo.

Sono tre anni che vivo a Milano, l’idea mi girava in testa da tempo di trasferirmi qui. Con mia moglie abbiamo preso questa decisione. Si vive meglio che a Roma, nonostante il tenore di vita molto alto. L’idea era quella di abbandonare una comfort zone. Era mia intenzione cambiare, rimescolare le cose, respirare aria nuova. Serviva un salto di qualità, per fare più cose. Qui a Milano si incontrano anche più persone. Con Davide (Ippolito) qui in Best Sound si lavora davvero bene. Ovviamente, in qualsiasi posto che sei la pandemia ha gli stessi effetti ma, piano piano, le cose cambieranno. E dopo Milano capiremo le nuove destinazioni. C’è sì un’idea di trasferirsi in qualche altro luogo”.

I momenti difficili vissuti da tutti hanno cambiato i piani anche del popolare dj. “Prima la radio e poi la pandemia mi hanno portato a usare il tempo in modo più costruttivo, è stato un periodo duro ma ho riflettuto tanto e studiato molto anche altri settori. Tra le mie passioni ci sono la programmazione al computer e il mondo delle criptovalute, realtà che avranno un impatto molto importante a breve. L’NFT per un artista è un aspetto molto importante. Se parliamo di percentuali, la discografia e i live sono un 60% delle attività di un artista, vanno a braccetto e si compensano, quindi non riesco a vederle come realtà separate, la discografia porta ai live e non è più il contrario. Resta quel 40% che è business musicale legato alle nuove tecnologie”.

Sta cambiando tutto. E velocemente. “Il mio suono odierno, che esprimo durante i live, mi porta sempre più verso al club e meno al pop. Tuttavia, con il panorama del club decimato e impegnato nella ripartenza bisogna pensare a contenuti più mainstream. Senza dimenticare il lato comunicativo delle cose: radio e tivù hanno ruoli da comprimari. I device stanno andando verso nuove direzioni come il metaverso. La gente usa gli smartphone, sta sui social. Un artista deve dialogare attraverso canali contemporanei in cui è presente la gente e il proprio seguito”.

Provenzano ho sempre guardato al futuro. “Ho sempre cercato di intercettare le tendenze, non sono mai stato un nostalgico. Ho rispetto per quello che la gente ama e ho sempre analizzato e approfondito il discorso dei social. Tante nuove dinamiche danno molte e inedite risposte. Scimmiottare i dj internazionale e dare una immagine falsata di sé ha sempre meno senso. Molte strategie non funzionano più. Io voglio coinvolgere chi mi segue solo con la mia musica. La musica, prima di tutto. È alla base di quello fa un artista vero. Ogni social ha il suo target. Prendiamo Tik Tok, su una piattaforma così devi caricare contenuti in linea”.

Credere nella musica e nella sua diffusione. “Io credo ancora nella musica. Parte tutto da qui. Parte dalla ripresa dei live. E c’è da essere ottimisti. C’è richiesta. Mi aspetto un’estate importante. Qualcuno ha cambiato abitudini ma vuole ancora divertirsi. Non essendoci più il classico sound mainstream, inteso come l’EDM big room, ora si creano due filoni per i dj e per il pubblico: c’è chi vuole seguire una nicchia e predilige suoni hard e con un bpm sostenuto e chi preferisce accontentare un pubblico più ampio con sonorità più house. Devi fare solo molta attenzione e accontentare la gente. Per tenerla in pista”.

Dall’alto della sua esperienza pluridecennale, ad Ame viene anche il pensiero di insegnare. “Sì, mi piacerebbe. Al settore manca molta formazione. Le figure professionali in Italia non esistono, al massimo si contano sulle dita di una mano. Ma così è più difficile raggiungere i risultati. Mancano manager competenti, che riescano a costruire credibilità e coerenza attorno agli artisti, soprattutto a quelli nuovi. Noi, come italiani, siamo indietro su questo. Molti nostri colleghi sono maggiormente abituati a dialogare con l’estero. Noi no”.

Oggi poi la competizione incalza e mette a dura prova tutti. “Produrre è diventato molto più semplice, tutti hanno velocemente tutto a portata di mano. Quindi la concorrenza è aumentata e si è alzato il livello tecnico, l’asticella. Avere successo oggi è un concetto abbastanza ampio: sei al top su Spotify o magari lo sei nelle radio o forse nei club. Dove? Non tutti gli impatti, come quello dell’ingresso dell’intelligenza artificiale, poi saranno positivi. Anche il ruolo delle etichette è cambiato. Pubblicano moltissime cose. Tempo fa se uno voleva uscire su una determinata label lo faceva per la storia di questa, per la sua credibilità, oggi lo fa solo per la visibilità. Comunicare, promuovere, è diventato tutto più complicato e soprattutto a carico quasi esclusivo dell’artista. Devi lavorare sulla fan base, certo. Devi mirare e targettizzare”.

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