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Kadebostany, è il momento di “Two Lovebirds in a Cage”

Il progetto Kadebostany torna con un etereo singolo che fonde le sonorità anni ’70 a un’attenta produzione di pura elettronica. Interpretato dalla giovane cantante turca Sena Sener, “Two Lovebirds in a Cage” conta su chitarre classiche e tastiere vintage tratte da un sound pop moderno, per una perfetta istantanea dell’animo sinuoso. “Proseguo a costruire ed espandere il mio impero musicale The Republic of Kadebostany e collaboro con molti artisti interessanti restando grato per quello che la vita mi offre”, dice Guillaume Jérémie. “Quando lavoro sulle mie composizioni e collaboro con diversi cantanti che incontro durante i miei tour, inizio un processo che può richiedere da una settimana a tre anni di lavoro. So quando inizio ma mai quando finirò. Mi piace perdermi nel viaggio ed esplorare tutte le strade possibili, quando creo le canzoni”.

Abbiamo davvero qualcosa da dire nella produzione musicale?

Penso che se qualcuno risponde di no, non dovrebbe fare musica. Anche se il messaggio può essere molto sottile ei riferimenti ad altre opere d’arte lampanti. Direi che un produttore voglia sempre dire qualcosa ma gli ascoltatori non hanno bisogno sempre di capire il messaggio. È ancora meglio quando ognuno crea la propria realtà mentre ascolta le canzoni”.

La specializzazione ripaga?

Direi che la dedizione ripaga. E avere anche una vasta conoscenza di ciò che è stato fatto prima di te”.

Puoi seguire il cuore e seguire un’attività musicale allo stesso tempo?

Prima c’è l’arte e poi ci sono gli affari. Mai il contrario. Gli album memorabili sono stati un flop magari alla loro uscita. Poi sono diventati culto. Non dobbiamo dimenticarlo. Una buona opera d’arte non significa necessariamente un successo commerciale. Vale anche il contrario”.

Come e quanto dovremmo ascoltare i giudizi degli altri senza influenzare la nostra creatività?

Non ascoltate mai i giudizi, osservate invece attentamente le reazioni e i movimenti del corpo. L’istinto non mente mai”.

Se sei una nuova band, come scegliere il produttore giusto?

Per tentativi ed errori. Ci vuole tempo per sapere con chi collaborare e soprattutto quando interrompere una collaborazione”.

Pensi che l’intelligenza artificiale (e gli algoritmi) saranno deleteri per la produzione musicale o la supporteranno o addirittura la miglioreranno?

Le AI sono uno strumento estremamente potente. Metti gli strumenti giusti nelle mani giuste e otterrai della magia. Sto trascorrendo del tempo presso lo studio Sony CSL a Parigi, è uno studio dedicato alla ricerca sull’intelligenza artificiale, sentirete presto il risultato del mio lavoro. La tecnologia influenza gli esseri umani e questo è particolarmente tangibile nella musica. La musica di Vivaldi sarebbe stata molto diversa se i violini non fossero mai esistiti”.

Dove possiamo davvero spingerci a livello musicale?

Le migliori idee nascono sempre da errori, incidenti felici, sperimentazioni. Al di là di ogni considerazione finanziaria, è nella natura umana cercare nuovi modi di fare, di essere unici e, in definitiva, di esprimersi per sfidare il vasto ignoto che c’è. Ecco perché siamo sulla terra”.

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