massimilianolettieri
La natura umana non cambia, si evolve. Pur sperimentando evoluzioni culturali e progressi tecnologici, l’uomo è ancora intimamente radicato alla sua natura primordiale.
Se un tempo le arene romane erano il centro di epici scontri tra gladiatori e creature esotiche giunte da oltre i confini dell’impero, e che inchiodavano gli occhi di spettatori inebriati dalle grida, polvere e sangue, oggi assistiamo ad uno scenario diverso nei modi, ma altrettanto potente nell’essenza. E forse non a caso ci troviamo nella Cluj Arena, il cuore pulsante dell’Untold, il possente festival di musica elettronica che di anno in anno sta guadagnando sempre più rilevanza nel mondo degli appassionati del genere.
Siamo in Transilvania, terra che da sola evoca miti e leggende, dove lo spirito selvaggio e la pulsante bestialità che una volta risuonavano tra le mura di pietra, sono state incanalate nei nuovi confini della musica elettronica. I ritmi tribali e ipnotici portati dagli artisti che giungono da realtà lontane, riescono ad evocare una connessione con l’antico quasi a volerci rassicurare che quel legame con la forza primordiale è rimasto intatto.
Centinaia di migliaia di persone strette in un abbraccio fatto di carne, grida, sudore ed emozione hanno ballato al ritmo di melodie ancestrali ma estremamente moderne, scandite da luci ritmiche e fuochi (d’artificio) e mostrando così, ancora una volta, quanto in queste occasioni lo spirito umano si unisca, si esprima e si liberi. L’uomo, spezzando le catene della quotidianità, può tornare, per quattro notti d’agosto, ad essere sé stesso.
E così, mentre gli antichi spettacoli di violenza si sono estinti, la loro eredità si è trasformata in qualcosa di nuovo, ma inconsciamente familiare.
La natura umana può evolversi, ma le radici profonde dell’essere umano rimangono salde, incarnate ora nei battiti elettronici che risuonano nei corpi di coloro che si uniscono e si uniranno a questo moderno rituale.
