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Apparel Wax si sacrifica in nome dell’ecosistema

Dopo due anni di fermo, Apparel Wax torna sugli scaffali. Lo stesso giorno, il 14 di luglio, la label pubblica i primi due EP della nuova saga: “Apparel Wax Mini”. Nel 2021 il collettivo, dopo dieci EP e un LP, si sacrifica in nome dell’ecosistema (anche il vinile è plastica – 400 dischi sono 80kg di plastica) e chiude battenti. Il catalogo mini è una sorta di prequel del supereroe con la faccia da vinile. Il formato sarà un 7 pollici, tiratura 250 copie; mentre il kit, in regalo per i primi 100 acquirenti, sarà un mini poster su carta piantabile (contiene semi, basta bagnarla per far nascere un fiore/ una pianta).

https://apparelwax.lnk.to/MINI001A

Apparel Wax nasce da Apparel Music, creata da Giuseppe D’Alessandro aka KiSk nel 2009 a seguito di una ricerca degli stili musicali più diversi. La necessità di esplorare questo genere nasce dall’idea di portare qualcosa di nuovo sulla scena elettronica. I due cani del logo sono lo yin e lo yang, il giorno e la notte, il buono e il cattivo, il contrasto generato da tutto… ma soprattutto dall’amore.

Il jazz diventa un modo per riconfermare gli elementi più virtuosistici della musica house e accogliere le nuove sonorità che si affacciano sulla scena internazionale. I fondatori dell’etichetta vogliono esplorare un genere che combina musica dance con suoni jazz per palati esigenti, o meglio orecchie. “In effetti solo i ritmi jazz possono portare una dinamica più umana alla fredda musica elettronica”, spiega D’Alessandro.

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